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La Fede è l'ancora di salvezza per rimanere fermi nella Parola viva di un Padre che ci ama e mai ci abbandona nelle difficoltà: "Abbà, pietà di noi".

Durante il Santo Rosario la Vergine Maria mi dice:

«Figlia, Gesù vuole parlarti».

Signore, mio Gesù, ecco che Io vengo a Te, con la mia prece rivolta a Te. Tu che sei il mio Re, Re di tutto l’universo. Vieni Gesù sulla Terra, a riportare l’antica armonia creata da Te, ma allontanata dall’uomo fattosi Dio per la sua ardita gloria, ispirata dal tuo eterno nemico.
Tu o Dio abiti in ciascun essere umano, vieni sì a cambiare il cuore di pietra in un cuore di carne. Vieni, purificaci con le tue fiamme di amore che si trovano nel tuo Sacro Cuore.
Gesù, vorrei gettarmi tra le tue divine braccia, quelle braccia sempre aperte su quel Santo Legno di Croce, per la nostra redenzione. O Amore non amato, vieni a me, perché io ti voglio amare, ti voglio adorare mio Dio, sapienza incarnata che aleggia perennemente in tutto l’universo creato da Te.
Dio di infinito amore, chi mai resisterebbe ad un tuo sguardo di Amore? Nessuno! Anche se ci compiacessimo di simil grazia, rimarremmo piccoli ed inermi per continuare a vivere dopo tal dono celeste.
Tu mio Dio, sempre pronto a riversare la tua Misericordia nel cuore di ciascuno tuo figlio, lontano o vicino che sia. Tu che sei la perenne felicità del tutto nel tutto.

«Eccomi a te figlia mia, Io Gesù ti ho sempre amata, ti amo e sempre ti amerò. Sei mia, nessuno ti porterà via da Me, Io ti ho voluta…».

– PRIVATO –

«Cosa rispondere…

Sì, certamente, quello che hai detto è un appello accorato!

Sì, Io Gesù, il Signore, tra poco vengo a ripristinare l’ordine nel disordine della Terra e nel cuore dei miei figli, di questa generazione che si è persa. Io ritorno e ciascuno di voi prendo per mano, perché non possa tremare il vostro cuore, già provato per tanta disarmonia sulla Terra, seminata dalla crudeltà dell’uomo per avermi abbandonato. La grazia mia si è allontanata, il cuore si è chiuso alla bontà e si è aperto alla cattiveria, il mio nemico e vostro ha preso il possesso su tutto il genere umano.

Invocatemi, ritornate a Me con pianto e timore, Io sono un Dio che si commuove a vedere la sua creatura correre a Me e dirmi:

Abbà1 abbiamo peccato, perdono, pietà di noi tutti, vieni a liberarci dalle forze del male, Tu puoi, perché Tu sei Onnipotente e noi siamo tuoi».

Sì Gesù, vieni a rinnovare la Terra, essa geme, urla, piange e si dispera, Tu solo puoi se lo vuoi. Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà di noi peccatori. A Te Dio, la Gloria, l’Onore e la Potenza nei secoli.

«Figlia mia, cara al mio Sacro Cuore, abbandonati a Me, Io Gesù il Signore voglio l’abbandono totale, con il vostro intelletto fermo nel credo di ciascuno dei miei figli. Fidatevi di Me il Signore, molte mie creature vanno dietro al mondo, si fidano di quello che l’uomo dice. No così! Così Mi accantonate, Mi togliete dal vostro cuore, la morte prende possesso di voi e tutto muore.

Io, il Signore, sono al primo posto nel vostro cuore? Meditate queste Parole.

Non vedo più la forza della Fede in voi, si è spenta, pochi di voi la tengono sempre viva nel loro cuore, nonostante le tante difficoltà incontrate nel proseguire l’esistenza di vita, ma da essi, Io il Signore Mi sento amato, vivo in loro, questa è la Fede viva. Gesù il Signore è vicino, molto vicino, abbiate Fede e Mi vedrete.

Figlia cara, l’ora è tarda, vai a riposare, ti benedico e benedico tutti quei miei figli che leggeranno questo Messaggio di Amore, La Pace mia sia su tutti voi. La Santissima Trinità. L’Amen».

 

Nota 1

Gesù pregava sempre Abbà (Padre). Eloì (Dio mio) solamente sulla croce. Abbà si trova citato soprattutto in Marco 14:36, nei vangeli possiamo trovarlo altre due volte. Delle tredici lettere di San Paolo, Abbà è presente nella lettera ai Romani ed in quella ai Galati.
La preghiera accompagna tutta la vita di Gesù che si rivolge sempre al Padre. Solo una volta, in Luca 10:21-22, si dice che all’origine della preghiera c’è lo Spirito Santo. Gesù nelle sue preghiere si rivolge sempre al Padre, e quando lo fa si riferisce con Abbà. Non si può dire Abbà senza citare lo Spirito Santo, questo ce lo dice San Paolo, ogni preghiera al Padre è dunque possibile nello Spirito, che è colui che apre la strada al Dio Padre. Lo Spirito è la porta d’ingresso nel mistero di Cristo e di Dio. Noi sappiamo e crediamo che il Figlio è generato dal Padre e lo Spirito procede dal Padre e dal Figlio, proprio per questo può suggerire al Figlio e a noi di chiamare il Padre. Gesù prega il Padre con la forza dello Spirito, che è colui che plasma questo rapporto.
Sussiste una netta differenza tra il Padre Nostro recitato dai credenti e pronunciato da Gesù. Gesù è figlio di Dio fin dalla sua origine, ancor prima della sua nascita sulla Terra, noi possiamo solo acquisire la figliolanza, ovverosia possiamo diventare figli, attenzione a questa sottile differenza. Noi diventiamo figli di Dio mediante il battesimo, con la Fede e l’essere in Cristo, ma non lo siamo dall’eternità, Dio ha solo un unigenito. Questo significa che solo Gesù viene dal Padre e torna al Padre, noi da Dio non ci torniamo, ci possiamo solo “andare”, ma dopo esser stati battezzati, purificati dal nostro percorso terreno ed anche in Purgatorio. Anche il più Santo dei Santi è stato qualche giorno in Purgatorio.
Dio ha pensato da sempre a noi, ma noi non veniamo da Dio, noi andiamo verso Dio, solo Cristo torna al Padre. La figliolanza di Cristo e dei credenti è diversa rispetto all’origine, ma è uguale riguardo alla destinazione. In questo andare verso Dio la figliolanza diventa uguale, diventiamo figli nel Figlio e lo diventiamo a pieno titolo, questo è il motivo della divinizzazione dell’uomo, diranno poi i padri. Per questo motivo Abbà non si trova soltanto in Marco 14:36, ma anche in Galati 4:4-7 e Romani 8:14-17.

 

Galati 4:6

«E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: “Abbà, Padre!”».

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