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Profezia sulla Parusia del Signore Gesù Cristo. L’umanità è chiamata ad ascoltare questo appello.

«Quando vedrete l’approssimarsi di situazioni fuori dall’ordinario, dovrete dire:

Gesù, Dio dell’Universo, sta ritornando sulla Terra, la confusione sarà dovunque!

Ma voi figli miei non temete, perché gli Angeli delle Legioni Celesti verranno in vostro aiuto. Non sarà la fine del tutto, ma la fine di un’era malvagia e perversa.

Questa umanità si è perduta allontanandosi da Me. Tutto cadrà in rovina, molti miei figli periranno. Convertite il vostro cuore, non avvertite il mio richiamo?

Mi appello ai miei consacrati, avvertite! Voi che siete i Pastori, non siate indifferenti a questi messaggi che Io mando sulla Terra tramite i miei profeti di oggi. Non siate tiepidi, siate dei forti soldati con la corazza della fede. Io vi chiederò la salvezza delle anime dei fedeli che ho dato a voi. Annunciare la mia Parola oltre che dare il mio Corpo e Sangue, ma anche pregare e far pregare1.

Io vengo come il ladro nelle case, di notte. Nacqui nella notte buia per venire a portare una nuova Luce che abbatteva le tenebre, e ora ritorno di notte per venire a cambiare la Terra. Sarà battuta, incendiata con il fuoco purificatore che si vedrà ovunque.

Umanità, questa Terra ha detto basta, non vuole più sostenervi, la cattiveria dell’uomo è arrivata a coprire tutte le cose. Dovunque Io Gesù Cristo guardo, vedo sporcizia ovunque, dentro il cuore dell’uomo non esiste più la carità, la giustizia, l’amore, tutto è andato perduto e con il passare dei secoli si è estinto.

Vedo altro che rovine ovunque e la superbia vi ricopre, seppellisce tutto il bene, al momento di nascere viene cancellato nei minimi dettagli.

Figli correte, aprite il vostro cuore e piangete su di voi amaramente. Siete ancora in tempo, questi sono giorni di grazia, ancora per poco e dopo di poi quello che ho detto accade.

Pregate figli miei, continuate a sperare come avete fatto sino ad ora e, in un tempo che Io Gesù vorrò, vedrete le meraviglie di un Dio di Amore. Credete in queste Parole e chiudetele nel vostro cuore, Oracolo del Signore.

Figlia amata, benedico assieme a te tutti i miei figli e vi dono la mia Pace, il vostro Gesù. La Santissima Trinità. L’Amen».

·

Nota 1
L’evangelista Luca espone in (18:1-8) ciò che Gesù ripeteva spesso “la necessità di pregare sempre” e lo fa citando la stessa parabola che il Maestro raccontava per insegnare loro.
La parabola verte sullo status di una vedova. Al tempo di Gesù una donna che rimaneva vedova si trovava in una situazione difficile, senza aiuto, senza protezione. Senza un uomo accanto, una donna di quell’epoca non poteva fare nulla. La vedova del racconto di Gesù ha bisogno di esser difesa e per questo si rivolge al giudice della sua città, ma questa autorità non vuole ascoltarla, perché sa che la vedova non potrà pagare i soldi per la difesa e non vuole dedicarle il suo tempo senza ottenere un buon guadagno. La vedova però non si scoraggia e ogni giorno torna a presentarsi all’ufficio del giudice, qualche volta va ad aspettarlo persino sulla porta di casa, ripetendogli sempre la stessa richiesta: “Fammi giustizia contro il mio avversario!”.
I giorni passano e il giudice incontra sempre la vedova, ovunque vada, che con insistenza gli ripete sempre: “Aiutami!”. Per un po’ il giudice prova a far finta di niente, ma dopo un po’ di tempo si stanca di trovare ogni giorno questa donna ad aspettarlo e dei suoi continui lamenti: “Fammi giustizia!”. Dopo alcuni giorni gli sopraggiunge un pensiero e riflette così: “Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta, le farò giustizia, perché non venga più continuamente ad importunarmi!”.
Gesù termina di raccontare del giudice e della vedova e chiede ai discepoli che lo ascoltano: “Avete udito ciò che dice il giudice disonesto? Dio non farà giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà a lungo aspettare?”.
Gesù risponde loro: “Vi dico che farà loro giustizia, prontamente”. Il Padre buono ascolta sempre il grido e il pianto di chi subisce un’ingiustizia, ed interviene con la prontezza che viene dal suo Amore per noi, suoi figli nel bisogno.
Dopo aver raccontato la parabola, dopo aver rassicurato i discepoli sul cuore di Dio Padre, che è sempre attento al grido di chi soffre, il Maestro Gesù fa ancora un’altra domanda: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”.
A volte ci sembra che Dio Padre non ci ascolti, abbiamo l’impressione di non esser subito accontentati in quello che chiediamo nelle nostre preghiere e cominciamo a dubitare. Ma abbiamo fede, sì o no? Quando ci rivolgiamo al Padre che è nei Cieli, lo facciamo per abitudine, o perché davvero il nostro cuore è pieno di fiducia verso il Signore Dio? Ci crediamo veramente? Ci fidiamo di Dio? La nostra fede si vede nel modo in cui ci comportiamo.
Il Maestro continua e dice: “Il vostro grido, le vostre lacrime, sono sempre ascoltate con amore immenso da Dio Padre. Ma abbiate fede! Non scoraggiatevi! Siate come la vedova che ogni giorno rinnovava la sua richiesta al giudice”.
Anche noi, in questi tempi oscuri, rispondiamo così a Gesù: “Sì Signore Gesù! Vogliamo prendere come esempio la vedova della tua parabola e pregare ogni giorno, senza mai stancarci, vivendo nella fiducia che il Padre tuo e nostro ci ama immensamente e non tarderà a farci giustizia”.

Luca 18:8

«Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

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