
Gesù si rammarica per lo status della sua sposa, la chiesa fondata da Pietro, vilipesa e tradita dai suoi ministri.
«Povera Chiesa, la mia sposa è sempre più vilipesa e colma di soprusi. I cavalli neri avanzano, povera umanità, quali sciagure l’attende. La Chiesa deve riprendere il timone per navigare verso la santità. La massoneria ha preso il potere sulla mia Chiesa, vuole affondare la barca di Pietro, colui che ne detiene il potere di averla fondata.
Chi detiene la mia Verità oggi fra i miei ministri a cui ho dato il potere di sottoscriverla a tutto il mio popolo?
Io Gesù guardo dall’alto del mio Trono, ma non vedo fra i molti miei consacrati, chi dovrebbe avere nelle mani sue, il potere di tirarsi indietro dalle false verità. Quanta ipocrisia c’è fra di essi.
Le mura della mia Chiesa stanno per crollare, riparate finché siete in tempo. Invocate il mio Santo Nome, cambiate strada, è piena d’inciampi e impervie. Stolti, avete fatto prevalere il vostro pensiero che conduce le anime alla rovina eterna e non alla santità. Pregate e, nell’unità della preghiera fra di voi tutti, chiedete la mia Giustizia e la mia Pace.
Ritorno presto figlia mia a donarti il conforto del mio Divino Amore, il tuo Gesù. La Santissima Trinità. L’Amen».
O caro Gesù, nostro Dio e Salvatore, vieni in nostro aiuto, siamo sommersi da falsità. La menzogna regna sovrana, siamo tutti confusi, chi finora diceva di avere la verità, ora tace. Non abbiamo il dono del discernimento, te lo chiediamo con tutto il cuore per comprendere la tua volontà. Amen.
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