«Figlia mia scrivi, Io sono il Signore Dio, non avrai altro Dio al di fuori di Me. Non ti allontanare mai dalla Fede, in nessuna circostanza della tua esperienza di vita terrena. Io sono un Dio geloso, per questo provo e riprovo il tuo cuore e il cuore dei miei figli, redenti con il mio Sangue prezioso, che per voi figli miei versai assieme al mio Amore.
“Dio è infinitamente buono, sapiente è la sua Misericordia”.
Il mio disegno divino è sopra ciascuno di voi, ma in questo dono avete il libero arbitrio di volere o non volere ubbidire al Padre mio. Abbandonate la superbia1 che vi vincola a torbidi pensieri, rivestitevi della Legge di Dio, è grazia divina che discende nei vostri cuori, come la rugiada bagna il filo d’erba e lo irriga per rigenerarlo e farlo ritornare a nuova vita, più splendente di prima.
Siete ciechi, sordi, la Parola non riesce più ad entrare nel vostro cuore, diventate come pietra per l’adesione al peccato. Vi siete fatti Dio di voi stessi per poter attingere a tutto ciò che è di mondano, ma il Mondo perisce, tutto finisce per poter comparire dinanzi a Me Gesù, che sono il Giudice Supremo. Figli miei degenerati, tornate a Me, vi voglio creature nuove, pentite, pronte ad assimilare la Parola del Signore, a Lui solo rendere Grazie, Onore, Gloria e Benedizione, perché solo in Me c’é la salvezza eterna.
Ed ora ti benedico, il tuo Gesù. La Santissima Trinità. L’Amen».
Nota 1
Leggendo il libro del profeta Geremia quello che colpisce è la lotta interiore che l’uomo di Dio vive: egli è come diviso tra la denuncia senza appello del peccato con la conseguente distruzione e la compassione a cui fa seguito il perdono. Nel libro profetico tutto è reso con toni forti e immagini ardite che si scolpiscono nell’immaginario del lettore.
Geremia 13:15
«Ascoltate e porgete l’orecchio, non montate in superbia, perché il Signore parla».
